martedì 21 aprile 2009

Notturno

C’è la notte che non vuoi dormire,
La notte che non vuoi pensare.
La notte che l’occhio non si chiude.
Ma motivo non ce n’è.
Questa notte ti metti a scrivere,
A vagare con la mente
In un mondo pieno di te.
Scoperta di nuovi orizzonti,
Mille colori,
Nuove luci.
Libera interpretazione
Di ciò che ti circonda,
Dentro e fuori.

C’è la notte buia,
Le immagini corrono,
Ma è come se non ci fosse nulla
Davanti ai tuoi occhi.
La notte che senti il dolore
Ma non te ne vuoi liberare.
La notte che senti il calore
Che ti costringe ad alzare
Il tuo corpo.
Avresti voglia di correre,
Muoverti,
Volare.
Ma tutto quello che sai fare
È restare a guardare
Il tuo essere interiore.
E scrivere.
Scrivere ciò che pensi.
Lasciare libero sfogo alle parole.
Non puoi far altro,
Non le puoi comprendere,
Solo lasciarle correre,
Fuggire da te,
Libere,
Immarcabili.
Come un regista geniale
Al centro di un campo di calcio.
Come la luce nel buio,
Solitaria ed invincibile.

Parole,
Parole.
Parole che corrono.
Parole nel vuoto.
Poco importa
Se il sole le cancellerà.
Questa notte sono immortali.

Flavio Coraglia

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