mercoledì 30 dicembre 2009

RIVOLUZIONARIO

Hai cercato di cambiare il mondo
E adesso ti ritrovi li,
Seduto in quel bar.
Birra dopo birra,
Ripercorri la tua vita,
Sfogli le pagine dei ricordi
Cercando di capire
Dove hai sbagliato.
Perché non sei riuscito
A centrare l’obiettivo.

Guardi le tue scarpe,
Consumate nelle piazze.
Guardi i tuoi vestiti,
Sporchi di manganello.
Osservi allo specchio
Quello sguardo sconfitto,
Con le rughe di chi,
Come te,
Mai è sceso a compromessi.
Di chi,
Come te,
È rimasto solo, senza compromessi.

Giri il bicchiere,
Cerchi di vedere da un’ottica differente.
Ma è sempre uguale.
Rivoluzionario idealista.
I tuoi compagni ti hanno abbandonato.
Fratelli di una vita
Ti hanno lasciato li da solo.
A contemplare ciò che avresti voluto realizzare.
Fratelli di una vita,
Fratelli di sangue.
Ora hanno la moglie,
Bei bambini.
Un nome nella società,
O semplicemente si sono arresi.

Il bar ora chiude,
Lentamente ti alzi,
Non sai che farai.
Non sai nemmeno
Dove dormirai.
Stanotte è un’altra notte
A sognare il cielo,
Cercare di toccare le nuvole,
Per pensare che tutto questo,
No, non può essere vero.

Volevi cambiare il mondo,
Nel sonno vedi ancora le strade
Con i manifesti,
Gli insulti ai reazionari.
A chi non capiva che la rivoluzione,
La tua rivoluzione,
Avrebbe aggiustato le cose.
Pace sociale, felicità e libertà.
Sogni ancora le ragazze
Con il seno sodo
Che girano per le piazze
A scandalizzare le vecchie signore.
E tu ridi
Perché un mondo sta cadendo,
Il tuo sogno si sta realizzando.
E non saranno i manganelli,
Non saranno i lacrimogeni
A fermare tutto questo.
Non saranno i cani
E i loro morsi
A fermare il progresso.

È stata la vita.
I vent’anni son passati.
È stata la vita
Con tutti i suoi problemi.
È stata la vita
Con i suoi mutui
Ed il suo amore.
Gli amici son partiti,
Troppo grande è la lotta,
Cerca di capire.
Ho famiglia,
Basta sognare.

Non hai mai sognato.
Hai sempre creduto.
Ma ormai sei il passato.
Chi ti crede una leggenda
Lotta ancora per le strade,
Ma chi ascolta il tuo messaggio
Resterà solo come te.



Flavio Coraglia

Tratto dalla raccolta "Teenagers" di Flavio Coraglia (2009)

mercoledì 22 aprile 2009

Eroe del tuo tempo

Vivi libero
In questo mondo di catene,
Non aver paura di urlare
La tua idea,
La voce del tuo spirito.
Suona canti di gloria,
Della tua gloria.
E allora sarai l'eroe del tuo tempo.

Vivi libero,
Muori libero
Amico mio.
Non lasciare
Che i mediocri schiavi
Di questa era di progresso
Schiaccino i tuoi sogni.
Sarà dura andare avanti,
Camminare sempre
Con il vento contro,
Ma sappi che non sei solo fratello.
A questo mondo non sei solo.

Quando la salita sarà troppo ripida,
Non abbandonare,
Non ti lasciar cadere,
Ma continua a camminare.
Allora potrai gridare
Tutto il tuo dolore.
La tua gioia.
Il tuo furore.

Vivi libero.
Muori libero.
Brucia le galere.
Non lasciarti piegare.
Nulla è per sempre,
Solo la tua libertà.

Flavio Coraglia

L'Ultima Poesia

L’ultima poesia
È come un bambino che muore.
Tanti, troppi
Sono i giorni che lo separano
Dal proprio naturale destino,
Ma ora non c’è più,
Giace riverso con lo sguardo fisso,
mentre la disperazione dell’amore
Piange intorno a lui.

L’ultima poesia
È come un lungo viaggio che termina
All’improvviso.
Ricordi, speranze,
Pericoli, risate,
Tanto ha dato quella strada,
Ma ora che la destinazione è raggiunta
Tutto è ormai nello splendore triste
Del passato.
E non tornerà mai più.

L’ultima poesia
Può parlare di vita,
Può parlare di morte.

L’ultima poesia
È ciò che rimane all’uomo
Dopo che il vaso di Pandora
Ha perduto la speranza
E lasciato nell’oblio della mente
Il nostro futuro.
Liberi di respirare,
Liberi di cambiare,
Liberi di ucciderci
Con le nostre stesse mani.

L’ultima poesia
Cala il sipario
E spegne le luci.
Brucia i mari
E gela il cielo,
Rende un inferno
La dimora degli angeli
E addolcisce lo spirito
Dei demoni.

Tutto termina
Con l’ultima poesia.

Flavio Coraglia

Tratto da "Let's Go Boy!" di Flavio Coraglia

Rabbioso Silenzio (Mentre la notte suona)

Questa notte che non finisce mai
Ti porta con sé
A pensare alla vita,
Al tempo che sta passando,
Alle giornate che finiranno,
Al sole che tramonterà.
Fermo, immobile,
Ti lasci alle spalle
Una marea di occasioni perse,
Di prove mai superate,
Di persone importanti
Abbandonate per la strada.
E capisci che tutto
Sta finendo,
Nulla più conta davvero,
Davvero.
E capisci che vuoi farla finita,
Nel tuo piccolo angolo di mondo,
Dove nessuno ti può disturbare,
Non ora.
Fuggi via,
Abbandonando i ricordi.
Intorno a te
La notte balla in estasi
Ma tu ora non sei come loro,
Sei solo.
A nulla valgono i sorrisi,
Gli scherzi, le parole, i baci.
A nulla, ora sei solo.
Vaga il tuo sguardo
E si posa in un angolo buio,
Come te.
Corri in quel luogo,
Spintonando la realtà
E ti rifugi
Dove nessuno ti può vedere.
Adesso piangi,
Sfoga tutto,
Butta fuori lo schifo
E l’incertezza,
La delusione e la solitudine,
Tutta la spazzatura
Che hai dentro di te.
Pensi al passato,
A tutti i tuoi errori,
A tutti coloro che pensavi diversi
E ora sono in qualche angolo di mondo
A fottersene di te.
Questo ti uccide,
perché ora sei solo
E scrivi nella tua mente
Mille poesie di morte,
Mille poesie di dolore.
E ti piacerebbe pensare
Che tutto passerà,
Che un giorno,
Anche lontano,
Arriverà quella maledetta felicità.
Ma piangi ridendo,
Perché ora,
In quella stanza,
Con il mondo che balla,
Con la notte che suona,
Con la luna che parla d’amori futili
E con le stelle
Silenziose testimoni di sangue innocente,
Tu vuoi solo morire.
Chiudere gli occhi
E farla finita,
Non parlare con nessuno,
Ma trovare la pace,
Tanto cercata e disprezzata.
Lacrime ancora e nuove
Rigano il tuo viso,
Lacrime di chi
Piangerà la tua partenza,
Il tuo abbandono.
Piangi per loro
E ti chiedi chi siano:
Mamma, papà?
Qualche amico?
E lei, forse.
Allora è per lei?
Non sai,
Non vuoi sapere.
È così comodo morire.
Ma sai che dovrai lottare,
Continuare.
Per sempre,
Finché la notte ballerà,
Finché il sole vivrà,
Tu sarai in pista
E scaricherai rabbia
Su questo mondo di spazzatura.
“Vogliamo il mondo
E lo vogliamo… Ora!”.

Flavio Coraglia

Tratto da "Let's Go Boy!" di Flavio Coraglia

Ridi davanti al tuo specchio, amica mia

Guarda il tuo volto,
Rigato dalle lacrime del dolore.
Fissa i tuoi occhi,
Cerchiati dal nero
Dello sconforto.
Osserva le tue labbra,
In un ghigno contrariato
Che ha costruito
La tua vita,
La tua scelta
Di non essere come gli altri.
Di non vivere come gli altri.
Guarda tutto questo
Amica mia,
Immobile la pupilla
Su quell'immagine di dolore.
E ridi,
Perché peggio non può essere,
Ridi,
Perché il dolore deve finire,
Ridi,
Perché tu sei il sole
E la tua luce crea vita
Intorno alla tua esistenza.
Ridi sempre,
Scaccia il dolore
Di quell'immagine riflessa.
Non lasciare che la notte
Uccida le stelle.

Flavio Coraglia

Tratto da "Libro dei Pensieri 2005" di Flavio Coraglia

Dedicato a Laura Zilli, persona di intelligenza rara.

Lettera ad un poeta perduto

Leggendo il tuo passato,
I tuoi sogni,
Le tue insicurezze,
Le tue paure,
Le tue certezze,
Troppo ho compreso
Di quei lontani istanti,
Troppo ho appreso
Da quei pensieri.

Odio di una natura
Ch'è tua
Ma che rigettasti,
Per terrore
Di ciò che saresti potuto diventare.
Che sei diventato.
Dov'è finito
Quel ragazzo sognatore?
Dov'è finito
Quell'essere
Che al mondo
Non sempre ardiva appartenere?
Dov'è finito
Quello splendido poeta,
Che con i suoi versi
Ha accompagnato la mia nascita
E acceso in me
Il fuoco
Per l'Arte Sacra?
Dov'è finito il suo cuore?
Disperso nei meandri
Del buio della realtà apparente,
Dove nulla importa
Più del quotidiano benessere.

Torna da noi
Essere splendente,
Torna da noi
Con il tuo Potere.
Con il tuo Amore.

Flavio Coraglia

Tratto da "Libro dei Pensieri 2005" di Flavio Coraglia

IN AMORE DI UNA FINE MERAVIGLIOSA

COME UNA STELLA NEL CIELO,
BRILLA ORA LA TUA ANIMA.
COME UNA LUCE DIVINA
RISPLENDE IL TUO RICORDO
NEL BUIO DEI NOSTRI CUORI.
IL TUO SORRISO
MAI SARA’ DIMENTICATO,
LA TUA VITA
CONTINUERA’ IN ETERNO
FINCHE’ RESPIRO
ACCOMPAGNERA’ LA NOSTRA STIRPE.
GIACI SOTTERRA,
MA VOLA ALTO TRA LE NUBI,
DOVE L’IMMENSO AMMIRA LA TUA FORZA.
GUARDACI E GUIDACI
CON LA SAGGEZZA E L’ALLEGRIA
CHE SEMPRE HAN RISCALDATO
LE NOSTRE ANIME.
TI ABBIAMO AMATO COM’ERI,
OGNI GIORNO DI PIU’,
ABBIAMO AMMIRATO IL TUO SPIRITO,
ABBIAMO RISO INSIEME DEI FATTI QUOTIDIANI
E DELLE STRANEZZE DI CHI CI ERA ACCANTO,
ABBIAMO DISCUSSO CON FURORE
DELLE IDEE CONTRAPPOSTE
CHE DIVIDEVANO I NOSTRI PENSIERI,
MA SEMPRE CON RISPETTO
PER CHI ERI.
PER CHI SARAI PER SEMPRE.

ADESSO SEI LIBERO.
LIBERO DI SOGNARE,
LIBERO DI VOLARE,
LIBERO DI AMARE,
LIBERO DI GIOCARE, RIDERE, SCHERZARE.
NULLA POTRA’ PIU DISTOGLIERE
IL SORRISO DAL TUO VOLTO.
NON SOFFRIRAI,
NON SOFFRIRAI MAI PIU’.
IL MALE ORA E’ LONTANO,
E’ MORTO,
E’ SCONFITTO,
LO STOLTO AVRA’ DISTRUTTO IL TUO CORPO,
MA NON AVREBBE MAI POTUTO
INTACCARE LA TUA ANIMA.
IL TUO RICORDO.

IL TUO VOLTO MI PASSA DINNANZI AGLI OCCHI OGNI ISTANTE.
E’ UN VOLTO FELICE,
IGNARO DI CIO’ CHE ACCADE.
SORRIDI DI QUESTA VITA.
DI SOFFERENZA VE N’è Già TROPPA NEI NOSTRI CUORI.
NEL MIO CUORE.

L’AMAREZZA LASCIA IL POSTO
ALLA RABBIA DEI PRIMI ISTANTI,
NULLA Può FERMARE IL DESTINO
ED IL CORSO DELL’ESISTENZA,
ANCHE SE NON SEMBRA GIUSTO.
ANCHE SE NON SEMBRA VERO.
ANCHE SE NON SEMBRA POSSIBILE.

PERCHE' ACCADE?
PERCHE' A TE?
PERCHE' LA TRISTE FINE DEVE ARRIVARE INESORABILE,
QUANDO L’AFFETTO E L’AMORE
SON NEL PIENO DEL VIGORE?
QUELLA GIUSTIZIA DIVINA
CHE VIENE IMPARTITA DALL’ALBA DEI GIORNI,
DOVE HA SEDE?
NON E’ GIUSTO.

ORA VOLA FELICE,
E GUIDA I NOSTRI PASSI,
PERCHE' SOLO TU,
TRA TUTTI NOI,
ORA SAI LA VERITA’.

PORTA CON TE IL NOSTRO AMORE
E QUESTE PAROLE,
CHE PER L’ETERNITA’
ACCOMPAGNERANNO IL TUO SPIRITO.
ASPETTACI E AMACI OGNI GIORNO DI PIU’.

COSì SIA.

Flavio Coraglia

Tratto da "Libro dei Pensieri 2005" di Flavio Coraglia

Dedicata a mio nonno Giacomo, scomparso il 5 Maggio 2005 dopo una dolorosa malattia. In ricordo di quest'uomo che con la sua allegria e spensieratezza ha accompagnato la mia vita ed il suo ricordo non morirà mai.
Flavio

Pessimismo futuro

Il futuro ci osserva
Dall’alto della sua onnipotenza
E ride dei nostri dubbi
E delle nostre debolezze.
Siam pecore smarrite
Che vagan senza meta
E che sulla via pensan solo
A sbranarsi tra loro.
Questa strada non porta a nulla,
Siamo soli
E nessuno mai potrà aiutarci,
I nostri sogni
Son solo speranze
E nulla potrà mai cambiare questo.

Il credere di esser perfetti
Ha portato a tutto questo
E nulla potrà essere mutato,
Non v’è una ragione per tutto questo.
Non può essercene una.
La solitudine della nostra rabbia
Ucciderà ciò che ci circonda
E la sua resurrezione
Porterà il nostro odio
Alla distruzione.

Continua a vagare
Sciocca Umanità,
Porta i tuoi ipocriti ideali
Al di fuori di ciò che conosci
E soccombi alla tua stessa paura.
Essa è la verità,
Non un timore che cerchi di abbattere:
Sei solo.

Flavio Coraglia

Tratto da "Libro dei Pensieri 2005" di Flavio Coraglia

Piccole Parole

Amica mia,
Quanto è grande il mondo
Ed oscuro il futuro
Che andiamo percorrendo.
Ogni alba sembra l’ultima
Della nostra misera esistenza
Ed a volte dispiace
Che così non sia.
Quanti dolori abbiamo sopportato,
Quanti ancora ce ne aspettano.
Ma a chi importa del nostro male?

Siamo soli ecco la verità,
Nessuno può guidare i nostri passi
Perché per coprirsi dal male
Le nostre guide
Non esiterebbero a farci cadere
In un baratro di distruzione.
Siamo soli,
Ecco la verità,
Mia dolce compagna di viaggio.

Il sentiero
È già stato calpestato,
Ma le impronte lasciate
Da chi prima di noi è caduto,Sono scomparse
Senza lasciar traccia,
Abbandonando le nostre speranze
All’oblio del mistero.

Nessuno può aiutarci,
Ma dammi la mano
E ti indicherò la via
Che io stesso percorrerò
E se cadremo,
Allora sarà insieme.

Perché anche all’inferno,
Con te accanto,
Riuscirei a non bruciare
Nella mia stessa disperazione.

Era del Nulla,
Restituisci la mia forza,
Il mio sangue e,
Con esso,
Il mio potere.

Flavio Coraglia

Tratto da "Libro dei Pensieri 2005" di Flavio Coraglia

Mirto e Sigarette

Mirto e sigarette,
Stasera voglio stare da solo.
Bere per dimenticare
E fumare per uccidermi.
Dimenticare che mi odio,
Dimenticare che sono qui senza nulla.
Dimenticare lei e tutto il mio mondo.
Uccidermi ogni istante,
Perché passerà,
So che passerà.
Questa vita,
Questo dolore,
Tutto passerà.

Mirto e sigarette,
Per non pensare,
Per non morire,
Non ancora,
Ma per avvelenarmi piano,
Senza remore né rimpianti.
Sono qui adesso,
Domani non so.

Mirto e sigarette,
Siamo fratelli, amico mio.
Fratelli di sangue,
Fratelli di idee.
Non ha senso tutto questo,
Ne sono pienamente consapevole,
Ma che ci vuoi fare?
Adesso ho solo te e tutto scivola via
Così dannatamente veloce.

Mirto e sigarette,
Si spengono le luci,
Scorre il sangue,
La notte non deve finire,
Le parole devono continuare
A suonare libere e fluide
Su questa cantilena di morte.

Mirto e sigarette.
Adesso chiudo la porta.
Ecco l’inferno.

Flavio Coraglia

Questa è la mia rabbia

Questa è la mia rabbia
E non la puoi fermare
Con le tue parole,
Con i tuoi sorrisi,
Con i tuoi chiarimenti.
Perchè questa è la mia rabbia
Che urla di dolore
Per la quale sanguina il cuore,
Una rabbia assassina,
Dura, Pura
Senza alcuna cura.
Rabbia che sale dal profondo
Perchè tutto è così storto,
Nulla è come dovrebbe,
Nessuno parla per ascoltare,
Solo per sentito dire...

Questa rabbia sta scemando
Perchè le lacrime ora
Stanno scendendo.
Un fratello che si perde
E' una ferita che uccide,
Un amico che scompare
E' un pugnale nel cuore.
Ma la vita continua
Con rabbia e con ardore,
Anche se l'anima brucia,
Anche se il respiro si blocca.

Questa è la mia rabbia
E non la sai intendere a dovere,
Questa è la mia rabbia amico.
Ora come ti vuoi comportare?

Flavio Coraglia

Ascoltate quel Nazareno

Ascoltate quel nazareno
Che parla d'amore
Camminando scalzo
Per le strade di Gerusalemme.
Ascoltate quel nazareno,
Non guardate
Ai suoi miracoli
O alle parole
Di chi lo segue,
Ascoltate il messaggio
Che porta al mondo.
Ascoltate quel nazareno
Quando dichiara la sua protezione
Sui più piccoli,
Sui poveri,
Sugli affamati
E i diseredati.
Ascoltate quel nazareno
Quando parla di pace e amore,
Quando parla di perdono.
Ascoltate quel nazareno
Se tenete al futuro,
Se tenete ai figli
Che il vostro seme
Ed il vostro ventre
Hanno creato.
Ascoltate quel nazareno
Che è morto in croce
Per un'idea
Che va oltre la storia,
Che va oltre
Le fantasie dei preti.
Ascoltate quel nazareno
Senza pensare che rappresenta uno Stato,
Una religione.
Ascoltatelo con il cuore,
Con la mente,
Non guardando
Agli errori di chi lo ha seguito.
Ascoltate la sua voce.
Vivete per la pace.

Flavio Coraglia

martedì 21 aprile 2009

Le Paure

Corre lungo la strada che non porta a nulla.
Corre per le vie, non pensando a nulla.
Corre per lasciarsi alle spalle
Tutti i suoi problemi,
Tutti i suoi pensieri.
Non possono essere più veloci di lui
E allora corre.

Ride mentre corre.
È felice di abbandonare
Tutto ciò che ora non ha più.
Tutto ciò che ora non vuole più.
Ride, ride di gusto.
Ride perché piangere non serve,
Se non ai tuoi nemici
Per contemplare il loro successo.
E allora ride,
Perché nessuno vincerà mai con lui.

Ha sopportato troppo dolore
Stando fermo a guardare
Chi lo colpiva.
Ora ha solo voglia di correre.
Ha sopportato troppo dolore
Per salvare chi amava.
Adesso deve solo correre.
Correre e non fermarsi mai.
Mai!
Mai!

Fermo!

Non puoi correre per sempre.
Il fiato si accorcia,
I battiti aumentano
Fino a far scoppiare il cuore.
Loro non corrono più veloce di te.
Aspettano che ti stanchi.
Aspettano che ti fermi.
E allora ti sono ancora addosso
Per dilaniare il tuo spirito,
Abbattere la tua forza.
Non puoi fuggire,
Ma devi fissarli negli occhi.

Non corre più.
Si volta verso di loro e li affronta
Uno a uno.
Riceve molti colpi,
Cade a terra,
Sanguina dal cuore.
Ma è sempre li.
Sempre in piedi,
Pronto ad incassare,
Pronto a restituire.
Pronto a farsi male.
Pronto a fare male.
Non corre
Anche se la forza è molta.
Non corre
Anche se la paura è grande.
Ma l’energia,
La voglia di continuare
A tenere la testa alta.
Questa è la forza sua immensa.

E ora affronta la vita.

Flavio Coraglia

Notturno

C’è la notte che non vuoi dormire,
La notte che non vuoi pensare.
La notte che l’occhio non si chiude.
Ma motivo non ce n’è.
Questa notte ti metti a scrivere,
A vagare con la mente
In un mondo pieno di te.
Scoperta di nuovi orizzonti,
Mille colori,
Nuove luci.
Libera interpretazione
Di ciò che ti circonda,
Dentro e fuori.

C’è la notte buia,
Le immagini corrono,
Ma è come se non ci fosse nulla
Davanti ai tuoi occhi.
La notte che senti il dolore
Ma non te ne vuoi liberare.
La notte che senti il calore
Che ti costringe ad alzare
Il tuo corpo.
Avresti voglia di correre,
Muoverti,
Volare.
Ma tutto quello che sai fare
È restare a guardare
Il tuo essere interiore.
E scrivere.
Scrivere ciò che pensi.
Lasciare libero sfogo alle parole.
Non puoi far altro,
Non le puoi comprendere,
Solo lasciarle correre,
Fuggire da te,
Libere,
Immarcabili.
Come un regista geniale
Al centro di un campo di calcio.
Come la luce nel buio,
Solitaria ed invincibile.

Parole,
Parole.
Parole che corrono.
Parole nel vuoto.
Poco importa
Se il sole le cancellerà.
Questa notte sono immortali.

Flavio Coraglia

Ucciso

Fumi di vento,
Aria di tempesta.
La solitudine si taglia
Come fosse burro.
Fiumi in piena,
Bufera di collera.
Un uomo è morto stasera
E nessuno ne piange la scomparsa.
Un lampo ed il nulla.
Il piombo ha scavato,
L’acciaio ha trafitto,
Il fuoco ha devastato.
Nulla rimane
Se non un’anonima
Pozza di sangue nero.
Nero come la notte,
Quando muoiono le stelle.
Nero come il buio
Che spaventa i bambini.
Nero come l’uomo
Che vive negli incubi peggiori.
Nero come il nulla,
Dove ora vaga l’anima del defunto.
Un suono da lontano
E dopo solo silenzio.
Un silenzio che urla
Il terrore di chi l’ascolta.
Un silenzio che assorda
Chi sa che sta per morire.
Un silenzio che reclama l’anima,
Inondando di lacrime
Il viso di chi vi cade.
Perché questo?
Quale causa giustifica
Il massacro?
Quale fine vale la vita
Anche di un solo uomo?
Quale idea
È più forte del pianto di un bambino?
Quale potere
È più grande del dolore
Delle madri,
Delle spose,
Delle fidanzate
E delle figlie?
Petali di rosa
Portati via dal vento.
Profumi inebrianti
Uccisi dallo sterco.
Prati in fiore
Cancellati dall’asfalto.
Vite umane
Distrutte dalla guerra.

Flavio Coraglia

PICCOLA PUNK

Ama la libertà,
Non vuole crescere mai.
Vive ogni secondo
Come fosse l’ultimo
Di un’esistenza
Appena nata.
La bicicletta corre
Sulle salite.
La bicicletta vola
Giù per le discese.
Ama la libertà,
Non crescerà mai.
Ha un ragazzo più grande,
Una madre che non capisce
La sua voglia di gioventù,
Bruciata da un matrimonio
Iniziato senza amore.
Ma lei no,
Vola sulle ali della libertà,
Nessuno la può fermare.
Combatte contro un padre
Che non vuole quei vestiti,
Quei gesti,
Quelle parole.
Solo educazione ed istruzione.
Lascerà il suo ragazzo,
Troppo grande per lei.
Già schiavo di un sistema
Che non l’avrà mai…
Vive ogni istante
Come se fosse quello
Dell’ultimo respiro
Di una vita veloce
Come un fulmine d’estate.
Si dimena a Guitar Hero,
Piange se Bambi muore,
Esulta quando Walker
Spacca il culo al cattivo.
Ha 15 anni,
Non vuole morire,
Non pensa alla morte.
A 15 anni sei immortale
E nulla ti può colpire.
Piccola Punk che corre,
Piccola Punk che ride,
Piccola Punk che guarda le stelle
Fumando una canna
Distesa sul prato davanti casa.
Piccola Punk che sa
Che un giorno tutto finirà.
Piccola Punk che non farà mai finire tutto questo.
O Almeno crede.

Vola sulle ali dell’immenso sogno
Di una libertà
Che l’uomo non può trovare.
E questo per lei
È la fonte dell’errore.
Non uomo,
Ma donna.
Piccola Punk tu sai,
Piccola Punk, tu vuoi.
Piccola Punk per te
La guerra non finirà mai.
Piccola Punk ora dormi.
Domani si torna alla lotta.

Flavio Coraglia