venerdì 22 gennaio 2010

LE PAURE

Corre lungo la strada che non porta a nulla.
Corre per le vie, non pensando a nulla.
Corre per lasciarsi alle spalle
Tutti i suoi problemi,
Tutti i suoi pensieri.
Non possono essere più veloci di lui
E allora corre.

Ride mentre corre.
È felice di abbandonare
Tutto ciò che ora non ha più.
Tutto ciò che ora non vuole più.
Ride, ride di gusto.
Ride perché piangere non serve,
Se non ai tuoi nemici
Per contemplare il loro successo.
E allora ride,
Perché nessuno vincerà mai con lui.

Ha sopportato troppo dolore
Stando fermo a guardare
Chi lo colpiva.
Ora ha solo voglia di correre.
Ha sopportato troppo dolore
Per salvare chi amava.
Adesso deve solo correre.
Correre e non fermarsi mai.
Mai!
Mai!

Fermo!

Non puoi correre per sempre.
Il fiato si accorcia,
I battiti aumentano
Fino a far scoppiare il cuore.
Loro non corrono più veloce di te.
Aspettano che ti stanchi.
Aspettano che ti fermi.
E allora ti sono ancora addosso
Per dilaniare il tuo spirito,
Abbattere la tua forza.
Non puoi fuggire,
Ma devi fissarli negli occhi.

Non corre più.
Si volta verso di loro e li affronta
Uno a uno.
Riceve molti colpi,
Cade a terra,
Sanguina dal cuore.
Ma è sempre li.
Sempre in piedi,
Pronto ad incassare,
Pronto a restituire.
Pronto a farsi male.
Pronto a fare male.
Non corre
Anche se la forza è molta.
Non corre
Anche se la paura è grande.
Ma l’energia,
La voglia di continuare
A tenere la testa alta.
Questa è la forza sua immensa.

E ora affronta la vita.


Flavio Coraglia

Tratto dalla raccolta "Teenagers" di Flavio Coraglia (2009)

FINE DEI TEMPI

Lentamente il mio sguardo
Volge a te, Infinito.
A tutto ciò che rappresenti.
Osservo i movimenti dell’uomo
E delle sue stagioni.
Osservo la frenesia del mercato,
Delle auto che vagano per la città.
Mi chiedo il significato
Di ogni singola cosa
Che accade.
La conclusione è una domanda
Alla quale nessuno può rispondere,
Per il semplice fatto
Che si chiamerebbe Dio.
Ma Lui è tanto che non dà segni di sé.
Forse si è solo stancato
Ed è nascosto con tutti
I Suoi fratelli sconsolati,
Ad osservare cosa accadrà
In questa nuova “Fine dei Tempi”.

Perché è questo
Ciò a cui noi andiamo incontro.
Il vuoto.
Il vuoto totale.
La fine di ogni civiltà.
Con i nostri veleni,
I nostri interessi,
I nostri odi irrazionali,
Le nostre armi,
I nostri ideali.
Il nostro Nulla.

Crediamo di seguire qualcosa,
Ma sappiamo di sparare
Per essere usati,
Per interessi superiori.
E invece di fermare i nostri fucili,
Continuiamo a premere il grilleto,
Prendere la mira.
Uccidere.
E allora è solo buio.
Non solo per chi muore.
L’assassino ha due vie:
Avere o non avere l’anima.
In ogni caso è nulla più
Che un buio eterno.

Sappiamo l’origine di ogni nostro male,
Ma non facciamo nulla per risolverlo.
Conosciamo l’origine
Di ogni nostro difetto,
Ma non facciamo nulla
Per correggerlo.
Conosciamo la soluzione
Ad ogni nostro problema,
Ma non facciamo nulla
Per intraprendere la strada giusta.
Forse perché
Davvero
La vita non fa per noi
E piano piano,
Abbiamo deciso di spegnerci.
Così, lentamente.
Al culmine della cosiddetta civiltà,
Basterà premere il tasto STOP
E tutto finirà.

E sarà davvero
Soltanto buio.


Flavio Coraglia