Lentamente il mio sguardo
Volge a te, Infinito.
A tutto ciò che rappresenti.
Osservo i movimenti dell’uomo
E delle sue stagioni.
Osservo la frenesia del mercato,
Delle auto che vagano per la città.
Mi chiedo il significato
Di ogni singola cosa
Che accade.
La conclusione è una domanda
Alla quale nessuno può rispondere,
Per il semplice fatto
Che si chiamerebbe Dio.
Ma Lui è tanto che non dà segni di sé.
Forse si è solo stancato
Ed è nascosto con tutti
I Suoi fratelli sconsolati,
Ad osservare cosa accadrà
In questa nuova “Fine dei Tempi”.
Perché è questo
Ciò a cui noi andiamo incontro.
Il vuoto.
Il vuoto totale.
La fine di ogni civiltà.
Con i nostri veleni,
I nostri interessi,
I nostri odi irrazionali,
Le nostre armi,
I nostri ideali.
Il nostro Nulla.
Crediamo di seguire qualcosa,
Ma sappiamo di sparare
Per essere usati,
Per interessi superiori.
E invece di fermare i nostri fucili,
Continuiamo a premere il grilleto,
Prendere la mira.
Uccidere.
E allora è solo buio.
Non solo per chi muore.
L’assassino ha due vie:
Avere o non avere l’anima.
In ogni caso è nulla più
Che un buio eterno.
Sappiamo l’origine di ogni nostro male,
Ma non facciamo nulla per risolverlo.
Conosciamo l’origine
Di ogni nostro difetto,
Ma non facciamo nulla
Per correggerlo.
Conosciamo la soluzione
Ad ogni nostro problema,
Ma non facciamo nulla
Per intraprendere la strada giusta.
Forse perché
Davvero
La vita non fa per noi
E piano piano,
Abbiamo deciso di spegnerci.
Così, lentamente.
Al culmine della cosiddetta civiltà,
Basterà premere il tasto STOP
E tutto finirà.
E sarà davvero
Soltanto buio.
Flavio Coraglia
venerdì 22 gennaio 2010
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